Cosa visitare
Tetro Greco
Il Teatro Greco è il monumento antico più importante e meglio conservato di Taormina, si tratta del secondo teatro antico per dimensioni in Sicilia dopo il Teatro Greco di Siracusa. L’edificio fu costruito intorno al III secolo d.C. dai Greci e successivamente rivisitato dai Romani.

Il Teatro Greco, grazie alla posizione in cui sorge, regala un panorama unico che si può godere dall’alto della cavea con una magnifica vista della Baia di Giardini Naxos e del Mar Ionio e della maestosa Etna. Ha un diametro di circa 109 metri ed una altezza di circa 20 metri. Il teatro oggi ha una capienza di 4.500 posti. A partire dagli anni 50 il teatro ospita concerti, cerimonie di premiazione, concerti sinfonici dall’opera lirica al balletto, oltre all’appuntamento annuale nel mese di giugno con il Taormina Film Festival.
Per visitare il teatro bisogna percorre la Via Teatro Antico in fondo alla quale si trova la biglietteria e i cancelli per accedere alla struttura.
Villa Comunale
Ricca di bellezze floreali ed arboree, la Villa comunale è una piacevole oasi di tranquillità nel centro cittadino.

I bellissimi giardini pubblici intitolati al duca di Cesaró, erano in origine un parco privato nato per volontà di Lady Florence Trevelyan Cacciola, la nobildonna scozzese che visse a Taormina dal 1884 e ne sposò l’allora primo cittadino. Realizzato come un tipico giardino all’inglese, il parco fu riempito di una grande varietà di fiori e piante provenienti da tutto il mondo ma anche di singolari edifici dal gusto esotico utilizzati da Lady Florence, appassionata ornitologa, per osservare gli uccelli. La costruzione più caratteristica è la cosiddetta “The Beehives”, fantasioso padiglione che ricorda, come dice il nome, un alveare. Ideali per passeggiare e godersi il fresco, i giardini della Villa comunale offrono anche un meraviglioso panorama sull’Etna e la costa.
Palazzo Corvaja
Diversi stili architettonici, segno delle diverse dominazioni succedutesi nel corso dei secoli, caratterizzano il Palazzo Corvaja, splendida villa gentilizia che si trova nel centro di Taormina.

Questo meraviglioso capolavoro architettonico prende il nome dalla famiglia che lo possedette dal 1538 al 1945. Al termine del secondo conflitto mondiale, siamo negli anni quaranta del Novecento, il Palazzo era completamente abbandonato, lasciato a se stesso, divenne una sorta di rifugio per gli abitanti che avevano perso tutto durante la guerra. Dopo la liberazione dell’Italia, il Palazzo tornò al suo antico splendore grazie all’architetto Armando Dillon, nominato per occuparsi dei lavori di restauro dal primo sindaco della città di Taormina.
Oggi Palazzo Corvaja è la sede del Museo Archeologico ed ospita una ricchissima collezione di reperti provenienti dagli scavi effettuati a Taormina tra il 1984 ed il 1998. Nelle tre sale è possibile ammirare delle meravigliose anfore, statue greche, sarcofagi e vasi del periodo ellenistico e romano. I reperti più rari e preziosi sono i vasi dell’età protomaiolica del XIII secolo e maioliche rinascimentali.
Duomo
La Cattedrale cittadina dedicata a San Nicola, con la sua austera facciata in pietra, il coronamento a merli e la massiccia torre campanaria che la fanno assomigliare ad una fortezza, sorge nella suggestiva Piazza del Duomo.

Edificata intorno al 1400 sui resti di una chiesa duecentesca, la Cattedrale ha subito diversi rifacimenti, come testimoniano il portale principale del 1636 e i due portali laterali risalenti al Quattrocento (quello sul lato sinistro) e al Cinquecento (quello sul lato destro). L’interno è a croce latina con tre navate e tre absidi. Sei colonne monolitiche (tre per lato) in marmo rosa sormontate da capitelli decorati sostengono la navata centrale dal soffitto ligneo. Pregevole il polittico del Cinquecento di Antonello de Saliba. Sulla facciata principale, tra due monofore quattrocentesche ad archiacute, troviamo il bellissimo portale maggiore, che fu ricostruito nel 1636, per decisione dei Giurati di quel tempo (gli amministratori locali), come risulta dalla lapide posta sopra il portale.
Questo portale ha due colonne scanalate in stile corinzio poggianti su alte basi e sopra l’architrave c’è un frontone spezzato; sopra i capitelli delle colonne fanno capolino le facce di due angeli. Gli stipiti, che recano scolpite undici figure per lato, sono quelli originali del portale più antico. Questi ventidue personaggi rappresentano san Paolo (le chiavi), san Pietro (la spada della Fede) il re Davide (la cetra), i quattro evangelisti nei loro caratteristici simboli: il Leone (san Marco), l’Aquila (san Giovanni), il Toro (Luca) e l’Angelo (Matteo). L’identificazione degli altri Santi e Apostoli non è sempre così semplice ed evidente. Le due figure in alto, vale a dire, i due vescovi nell’atto di benedire con mitra e pastorale sono San Nicola, il santo titolare della chiesa e san Pancrazio, il santo patrono della città. Di fronte al Duomo si può ammirare la fontana seicentesca di gusto barocco costruita su gradoni circolari circondata da quattro graziose fontanine laterali. Da notare, al centro della fontana, il simbolo della città di Taormina, ovvero la centaura incoronata che nella mano sinistra regge il mondo e in quella destra lo scettro del comando.
Corso Umberto I
l Corso Umberto I è la via principale di Taormina. Delimitato a nord da Porta Messina e a sud da Porta Catania, l’antico asse viario d’epoca greco-romana attraversa il centro storico della bella cittadina siciliana.

Caratterizzata dal susseguirsi di botteghe, negozi di moda e di souvenir, gastronomie e caffè, oggi la stretta via intitolata al re d’Italia Umberto I di Savoia, è una vivace passeggiata pedonale dove ogni giorno vi transitano migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo. Oltre ad essere un’elegante via dello shopping, il Corso è ricco di testimonianze architettoniche ed artistiche di epoche diverse. Numerose sono le pittoresche stradine che si aprono qua e là ai suoi lati, nelle quali ci si può all’occorrenza, “rifugiare” dalla ressa; tre sono le piazze che si affacciano sul percorso (Piazza IX Aprile, Piazza Duomo e Piazza Vittorio Emanuele) nelle quali perdersi, tra splendidi panorami, chiese medievale e resti di antichità.
Palazzo di Santo Stefano
Incorporato all’interno delle antiche mura difensive della città, il trecentesco palazzo dei Duchi di Santo Stefano è considerato un capolavoro dell’arte gotica siciliana con una mescolanza di elementi arabi e normanni.

La massiccia struttura quadrata, che ricorda una fortezza, alleggerita da singolari elementi decorativi, è stata la residenza dei De Spuches, una nobile famiglia di origine spagnola, Duchi di Santo Stefano di Brifa e Principi di Galati, due centri del messinese. Di maestranze arabe è la fascia decorativa a losanghe, in pietra lavica e pietra calcarea di Siracusa presente lungo il bordo superiore delle due facciate a est e a nord, abbellite da bifore che, nel piano superiore, si arricchiscono di arcate molto lavorate. Di discendenza normanna è invece, il torrione a pianta quadrata dal coronamento a merli. Grazioso il giardino che conserva ancora il pozzo per la raccolta dell’acqua piovana. Acquistato negli anni ’60 dal Comune di Taormina, il Palazzo oggi è sede della Fondazione Mazzullo, con un’esposizione permanente delle opere di scultura e di grafica dell’artista messinese.
Piazza IX Aprile a Taormina
Suggestiva terrazza panoramica sul mare, delizioso luogo d’incontro, celebre centro della vita mondana taorminese. Tutto questo è Piazza IX Aprile, la piazza più famosa di Taormina che si apre sulla principale via cittadina (Corso Umberto), con i suoi numerosi caffè all’aperto,gli edifici

religiosi e le costruzioni storiche che le fanno da cornice, i caratteristici ritrattisti e le frotte di turisti incantati dalla spettacolare vista sul golfo e l’Etna.Sulla piazza si affacciano la chiesa barocca di San Giuseppe (XVII secolo), l’ex chiesa gotica di Sant’Agostino e la torre dell’Orologio, o Porta di Mezzo, il cui arco dà accesso alla città vecchia. Costruita nel XII secolo, distrutta durante l’invasione francese, la torre fu ricostruita nel 1679 e in quell’occasione fu collocato l’orologio da cui prende il nome.